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Nessuna nuova ricetta all’orizzonte a causa di uno di quei terribili virus che ti tolgono la voglia di cibo per settimane e che ci ha preso tutti e tre in un sol colpo; ne approfitto quindi per tornare alle recensioni dei libri di cucina che preferisco.
Oggi parliamo di un libricino che fa parte di una serie di volumi editi da Damster nella collana I quaderni del Loggione; questi quaderni sono fra i miei libri di cucina preferiti per diversi motivi: trattano argomenti molto di nicchia se vogliamo, partendo da un punto di vista non comune e sono ricchi non solo di ricette ma anche di aneddoti, riferimenti storici, dritte pratiche e persino capitoli con carrellate di risorse online per saperne di più.
La mia pasta madre è stata chiamata Brienne perchè solo una creatura con le doti di Brienne di Tarth può sopravvivere al mio infame pollice nero che fa piazza pulita di piante, lieviti, fermenti (non chiamate i servizi sociali, mio figlio sta benissimo, in effetti la cosa sorprende anche me); mi è stata data ormai quasi due anni fa dalla mia amica Jessica di In Mou Veritas che è una grande panificatrice e con mia grossa sorpresa è ancora perfettamente viva e attiva nonostante non venga usata spesso causa dieta.
Per chi non avesse uno spacciatore di pasta madre vicino casa il libro di cui parliamo fornisce le istruzioni per crearla dall’inizio: è un’avventura certamente impegnativa ma credo possa dare molte soddisfazioni!
Come naturale step successivo l’autrice si occupa dei rinfreschi, bagnetti e legature dando indicazioni chiare su come appare un lievito madre in buona salute e come questo può conservarsi nel tempo.
Sono nozioni che bene o male già avevo, un po’ grazie a Jessica un po’ grazie ai gruppi dedicati all’argomento che si trovano su Facebook ma per me, feticista della carta stampata, avere tutto scritto e consultabile facendo frusciare i fogli è meglio, molto meglio.
Pasta madre non è solo pane ( o pizza): con questo lievito si può preparare di tutto, dolci compresi e l’autrice ovviamente lo sa; mi è piaciuto come ha diviso le ricette nel libro, partendo dal pane raggruppando poi le preparazioni tipiche bolognesi (questi quaderni hanno un forte legame con la tradizione gastronomica bolognese ed emiliana e questo me li fa amare ancora di più), una serie di ricette a base di thè diversi, un certo numero di ricette a base di spezie e di legumi senza scordare gli avanzi, ovvero l’esubero che, se mi seguite, sapete essere in realtà il mio modo preferito di usare Brienne.
Vorrei dirvi quali ricette ho provato ma non voglio rovinare la suspense…
Le troverete pubblicate qui appena riuscirò a corredarle di foto meritevoli, dico solo che sono riuscite bene, altrimenti non avreste trovato traccia sul blog di questa recensione! 😉
This review is about a book from Barbara Rangoni, Pasta Madre ( Ignoto il padre…): pasta madre is sourdough and this book explains well hot to create, manage and use it.
Unfortunately this book is in Italian only, it’s a pity I know but I can advise you the publishing house offers, in this serie of book called Le scorribande del Loggione some books in English like Bologna the indulgent and, in Chinese, Viaggio alla scoperta dei sapori italiani.
[…] aprile 13, 2016 Barbara Rangoni, Pasta Madre ( Ignoto il padre…) recensione/ Barbara Rangoni, Pasta Madre ( Ig… […]