Nella mia corsa al post oggi scrivo di qualcosa che mi è particolarmente caro: la pinza bolognese, uno dei dolci preferiti in assoluto del mio papà.
La pinza non è un attrezzo, nè da meccanico nè da estetista, la pinza è il più classico dei dolci da credenza della mia città, preparato anticamente per le feste di Natale oggi si può trovare dal fornaio e nelle pasticcerie tutto l’anno.
È una ricetta così antica che se ne trova traccia in un volume del 1644 ( L’economia del cittadino in villa).
Pare che il termine “pinza” derivi dal rotolo di pasta che stringe il ripieno, ripieno che, tradizionalmente, è a base di mostarda bolognese ( anche detta marmellata nera).
La preparazione di questa mostarda, a base di arance, pere cotogne e mele cotogne più, secondo alcune ricette ma non in questo caso, semi di senape, richiede un lavoro molto lungo, non sono in tanti ormai a prepararla a casa; fortunatamente dalle nostre parti viene venduta in vasetto: ce ne sono diverse marche, io uso questa in foto, suggeritami anni fa da un pasticcere di Bologna piuttosto noto di cui non farò il nome.
( La foto è cliccabile e porta a uno shop online che la vende, nel caso vogliate provare a fare la pinza in maniera rigorosa! 🙂
La ricetta dell’impasto l’ho presa da un libro intitolato “Cucina di frontiera”, scritto da Lucia Antonelli, chef de La taverna del cacciatore a Castiglion dei Pepoli, vincitrice di diverse edizioni di tOur- tlen ( il festival dedicato al tortellino), i cui tortellini sono davvero da fine del mondo.
Il libro è molto interessante, ricco di ricette tradizionali della nostra zona appenninica.
C’è anche la ricetta dei tortellini… Voglio provarla passo passo!!
Qui sul libro la ricetta è quella della brazadela (ciambella) ma si tratta di un impasto versatile, perfetto per la pinza.
Qui sul blog ho dimezzato le dosi, con quelle date ho realizzato una pinza per almeno dieci persone, è sparita in un giorno ma ho pensato di ridimensionare la ricetta per non sorprendervi con un dolce gigante!
Importantissimi sono gli zuccherini che vanno cosparsi in abbondanza sul dolce prima dell’infornata, non dimenticateli! 🙂
Porzioni |
6
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- 250 gr farina 00
- 90 gr zucchero semolato
- 1 uovo
- 3 cucchiai latte
- 1/2 limone
- 50 gr burro morbido
- 1/2 bustina lievito per dolci
- 200 gr mostarda bolognese o confettura di prugne o ciliege
- q.b. granella di zucchero
Ingredienti
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- Setacciate la farina col lievito in una ciotola, aggiungete lo zucchero e il burro e impastate velocemente fino ad avere un impasto sabbioso.
- Aggiungete l'uovo e la scorza grattugiata del mezzo limone, poi il latte 8potrebbe servirne meno o poco di più, a seconda della grandezza dell'uovo. Impastate solo quanto basta per amalgamare bene gli ingredienti.
- Trasferite l'impasto su una teglia coperta di carta forno e dategli la forma di un rettangolo. Coprite uniformemente il rettangolo di mostarda o confettura e richiudetelo prendendo i lati lunghi e ripiegandoli uno sull'altro.
- Cospargete la pinza di granella di zucchero e infornate a 170°C, forno statico, per 30/ 40 minuti. Si serve una volta raffreddata, tagliata a fette. È normale che sbricioli un po'.
Si conserva molto a lungo in un contenitore ermetico.
Buonissima la pinza…solo una nota, nella mostarda bolognese NON c’è la senape….
Nelle ricette più tradizionali vedo spesso la senape inserita, solo un cucchiaino o magari l’essenza ma c’è.
Non tutti la mettono però, almeno questo è quello che ho ricostruito dopo qualche ulteriore ricerca online. 🙂
In questa Vera Mostarda Bolognese ti posso garantire che NON c’è la senape. (Siamo i produttori 🙂 )
Ah ecco, perdonami non avevo capito parlassi della mostarda Cavazza nello specifico (che infatti non la contiene, è stata la prima cosa che ho controllato dopo il tuo primo commento 🙂 ).
Ho modificato il testo per rendere più chiaro anche agli altri questo importante dettaglio!
Ne approfitto per complimentarmi, ormai la vostra mostarda è diventato un regalo gettonatissimo da fare agli amici foodies fuori dalla zona bolognese.
Ne ho inviato un vasetto alla mia amica Beatrice, ti lascio il link al suo post perché ha amato moltissimo la mostarda!
http://www.betulla.eu/pinza-bolognese-della-mora-romagnola/
Grazie mille! Ci fa molto piacere che il prodotto piaccia! Vado a scuriosare nel link!!
[…] torta di mele, questo crème caramel al caffè, due belle pinze bolognesi da dare a mio babbo che è un gran estimatore di quel dolce, dei jucy lucy ( hamburger dove il […]
Grazie per la ricetta. È buonissima!
Mi fa davvero piacere!
Grazie mille per il commento! <3<3<3<3
La senape è nella mostarda di Cremona (o di Mantova), che ha solo il nome in comune con quella bolognese. Infatti è una composta (con frutta intera o tritata) che si accompagna ai bolliti. Escluderei che in una qualsiasi ricetta di mostarda bolognaese ci sia anche solo una traccia di senape.
Come puoi leggere nei commenti sopra in questa mostarda ( Cavazza) la senape non c’è, ero stata tratta in inganno dal riferimento alla senape come allergene nella lista ingredienti ma in tante ricette home made trovo riferimenti alla senape in grani o all’essenza di senape.
Grazie mille per il commento!